lunedì 16 maggio 2011

 DOMANDA N°2 : Parte Prima. Gli anni della macchina: 1919-29 Parte Seconda. L’età dell’individualità: 1929-39

Nel Bauhaus, la scoperta fondamentale, propria dell’architettura, è stato il concetto di trasparenza. La trasparenza incarna e rafforza le caratteristiche della nuova architettura industriale. Funzionalità, astrazione, igiene, innovazioni tecnologiche, attraverso la trasparenza, diventano portatori di una nuova estetica, che partendo dall’eliminazione della finestra, simbolo di un modo di guardare statico e prospettico, basato sul punto di vista, punta, attraverso l’utilizzo della vetrata ad una visione del mondo fondata sulla simultaneità e sull’oggettività.
Se , in questa fase storica, le parole chiave dell’architettura sono: informazione, multifunzionalità, personalizzazione, adattabilità… quale dovrà essere l’elemento che ricerca, attraveso questi nuovi componenti, una nuova direzione estetica?

lunedì 2 maggio 2011

 DOMANDA N°1 : Antefatto. L’architettura attardata

La rivoluzione industriale ha causato un’enorme modifica sociale, causata ed accelerata dalla possibilità di produrre lavoro con energia artificiale prodotta dalla macchina e non esclusivamente dalla forza muscolare dell’uomo. Nasce, di conseguenza, la classe operaia che modificherà, nel giro di cinquanta anni, lo scenario e la struttura della città.
Tuttavia la possibilità di trasferire questo nuovo modello in campo architettonico non si concretizzerà in maniera così immediata. Per un lungo periodo, fino alla costruzione del Bauhaus, ingegneri e nuove figure professionali contribuiscono alla costruzione di ponti, fabbriche, stazioni ferroviarie, mentre gli architetti occupano una posizione di retroguardia all’interno delle accademie; e i nuovi edifici risultano all’avanguardia nelle parti meccaniche progettate dagli ingegneri e del tutto legati a logiche superate per quanto concerne le “aree di rappresentanza” progettate dagli architetti.

Oggi, le nuove scoperte in campo tecnologico hanno rapidamente costretto la società a fare i conti con una nuova fase rivoluzionaria, quella informatica, che sta modificando, nuovamente e incessantemente, lo scenario e la struttura della realtà attuale.
Anche in questo caso l’architettura trova difficoltà a trasferire nel suo campo tali innovazioni e nel complesso risulta “attardata”. A poco meno di vent’anni dalla nascita del linguaggio HTML, ci troviamo oggi nel pieno della crisi e le architetture contemporanee sono una sorta di “stazione ferroviaria dell’800”, in cui l’architetto si limita a “decorare” ecletticamente, con schermi, istallazioni e performances, edifici legati a impianti e strutture già consolidate.

Ci si aspetterebbe, allora, un nuovo Bauhaus. Ma nell’era della soggettività, della comunicazione, della complessità, si potrà mai riassumere in un unico edificio le potenzialità della nuova architettura?